CERTIFICAZIONE ENERGETICA 8, 16, 40 O 80 ORE?
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CERTIFICAZIONE ENERGETICA 8, 16, 40 O 80 ORE?
Buon giorno a tutti, giro la domanda di alcuni potenziali iscritti al corso del 22 e 23 aprile ai docenti dello stesso corso, con la quale si chiede il perchè di tanta differenza in termini di ore seppur riguardanti in maniera apparente la stessa tematica, da parte dei vari soggetto eroganti corsi di formazione.
In particolare in Campania ultimamente vengono offerti corsi da 40 o addirittura 80 ore, quale è il motivo e soprattutto la differenza di un corso offerto da ADL, con una durata di gran lunga inferiore e quello dei vari competitor pubblici e/o privati?
In particolare in Campania ultimamente vengono offerti corsi da 40 o addirittura 80 ore, quale è il motivo e soprattutto la differenza di un corso offerto da ADL, con una durata di gran lunga inferiore e quello dei vari competitor pubblici e/o privati?
Amodio- Numero di messaggi : 14
Età : 44
Località : Napoli
Data d'iscrizione : 28.02.08
Re: CERTIFICAZIONE ENERGETICA 8, 16, 40 O 80 ORE?
Ancora una volta Amodio colpisce nel segno con una domanda "difficile", ma che probabilmente esprime il disorientamento di quanti, volendo puntare sulla certificazione energetica, rimangono confusi davanti ad un'offerta formativa molto vasta ed eterogenea.
Io mi sono occupato dell'organizzazione didattica del corso ADL del 22-23 aprile ed ho scelto, trovando unanime consenso presso i docenti, di puntare sulla formula delle 12-16 ore. Non ignoro che sul mercato ci sono offerte da 80 ore, pur tuttavia per parlare di certificazione energetica ritengo che un corso da 12-16 ore non solo sia fattibile, ma addirittura in questo momento sia quanto di meglio si possa fare.
A me sembra che spesso si tenda a confondere progettazione e certificazione energetica degli edifici, che di per sè sono due cose completamente distinte.
La progettazione termica è preliminare alla realizzazione (in nuova costruzione o in ristrutturazione) del sistema impianto-edificio. E' un atto essenziale perchè gli impianti produttivi di energia all'interno degli edifici rispettino le misure di sicurezza ed i rendimenti minimi previsti dalla legge. E' una fase molto delicata perchè in virtù della palese necessità di contenere i consumi energetici, la legge prevede per le nuove costruzioni o le ristrutturazioni integrali limiti molto stringenti per rispettare i quali è oggi necessaria un'azione integrata tra progettisti energetici ed architettonici. Forma dell'edificio, orientamento ed esposizione preponderante, estensioni delle superficie vetrate sono sicuramente elementi essenziali di un progetto architettonico, ma sono anche elementi che possono influire pesantemente sui consumi energetici. Oggi, se un progettista energetico non lavora di concerto con il progettista architettonico possono insorgere enormi difficoltà per garantire il rispetto dei rendimenti minimi previsti dalla normativa in termini di consumi energetici; diversamente da quanto accaduto in passato, non è oggi pensabile lasciare al progettista architettonico la libertà di dare ampio sfogo alla propria fantasia, confidando che, a valle, il progettista energetico riconduca entro i limiti di legge le prestazioni energetiche degli edifici. La necessità di una progettazione integrata ha reso il ruolo dei progettisti energetici estremamente interdisciplinare ed, addirittura, sarebbe opportuno che progettista architettonico ed energetico coincidano. E' evidente che la formazione di un progettista energetico non può avvenire in 12-16 ore, ma è un percorso ben più ampio.
Il certificatore energetico non sviluppa progetti, ma semplicemente esamina e giudica stati di fatto. La certificazione energetica è sempre successiva all'azione di realizzazione, modifica o ristrutturazione di un impianto energetico. Il certificatore energetico opera sempre su impianti già realizzati, funzionanti o pronti per l'uso: non progetta, non modifica, deve semplicemente esprimere un giudizio di qualifica di un impianto esistente.
Per capire l'enorme differenza di ruolo tra progettista e certificatore energetico si può ricorrere ad un'analogia. Si pensi allo svolgimento di un compito in classe a scuola, per esempio il tema di Italiano. Da un lato ci sono gli studenti che devono svolgere il proprio compito, dall'altro l'insegnante che deve giudicare il singolo tema. Il progettista energetico è l'analogo dello studente ovvero colui al quale è demandato lo svolgimento di un compito secondo ben precisi limiti; il certificatore energetico è l'analogo dell'insegnante che deve assegnare un giudizio al compito ed, eventualmente, evidenziare le carenze dell'elaborato. Ma se la differenza di ruolo tra insegnante e studente è probabilmente chiara a tutti, spesso si tende a fare confusione tra progettista e certificatore energetico.
L'offerta formativa oggi in circolazione spesso non distingue tra progettazione e certificazione energetica degli edifici. Se nel primo caso 40-80 ore possono risultare addirittura insufficienti, nel secondo possono addirittura essere sovrabbondanti in particolar modo negli ambiti regionali dove la certificazione energetica non è ancora attiva (per mancanza di regolamenti attuativi) e si opera ancora in regime transitorio mediante procedure semplificate di qualificazione energetica.
Seguire oggi un corso di certificazione energetica in Campania (dove non esistono regolamenti attuativi) non significa diventare certificatori energetici; piuttosto, vuol dire avviarsi per tempo lungo un cammino (più o meno lungo) in previsione delle straordinarie opportunità lavorative che si apriranno per i professionisti che saranno pronti a coglierle allorquando la certificazione energetica sarà pienamente operativa. Ciò significa capire lo spirito della certificazione energetica, conoscere gli ambiti lavorativi di un potenziale certificatore e, soprattutto, padroneggiare le logiche di bilancio energetico che presiedono l'azione di certificazione; solo a questo punto, l'aspirante certificatore potrà specializzarsi operativamente tra le tante opportunità di business che la certificazione offre. Ed anche eventualmente decidere di continuare la propria formazione per fare il salto della barricata e diventare progettista energetico.
Al momento ADL nella propria offerta formativa non prevede un corso di progettazione energetica degli edifici, ma solo corsi di certificazione energetica. Tali propone, tali vende ed i programmi sono coerenti con quanto promesso.
Saluti a tutti.
Claudio Laterza
Io mi sono occupato dell'organizzazione didattica del corso ADL del 22-23 aprile ed ho scelto, trovando unanime consenso presso i docenti, di puntare sulla formula delle 12-16 ore. Non ignoro che sul mercato ci sono offerte da 80 ore, pur tuttavia per parlare di certificazione energetica ritengo che un corso da 12-16 ore non solo sia fattibile, ma addirittura in questo momento sia quanto di meglio si possa fare.
A me sembra che spesso si tenda a confondere progettazione e certificazione energetica degli edifici, che di per sè sono due cose completamente distinte.
La progettazione termica è preliminare alla realizzazione (in nuova costruzione o in ristrutturazione) del sistema impianto-edificio. E' un atto essenziale perchè gli impianti produttivi di energia all'interno degli edifici rispettino le misure di sicurezza ed i rendimenti minimi previsti dalla legge. E' una fase molto delicata perchè in virtù della palese necessità di contenere i consumi energetici, la legge prevede per le nuove costruzioni o le ristrutturazioni integrali limiti molto stringenti per rispettare i quali è oggi necessaria un'azione integrata tra progettisti energetici ed architettonici. Forma dell'edificio, orientamento ed esposizione preponderante, estensioni delle superficie vetrate sono sicuramente elementi essenziali di un progetto architettonico, ma sono anche elementi che possono influire pesantemente sui consumi energetici. Oggi, se un progettista energetico non lavora di concerto con il progettista architettonico possono insorgere enormi difficoltà per garantire il rispetto dei rendimenti minimi previsti dalla normativa in termini di consumi energetici; diversamente da quanto accaduto in passato, non è oggi pensabile lasciare al progettista architettonico la libertà di dare ampio sfogo alla propria fantasia, confidando che, a valle, il progettista energetico riconduca entro i limiti di legge le prestazioni energetiche degli edifici. La necessità di una progettazione integrata ha reso il ruolo dei progettisti energetici estremamente interdisciplinare ed, addirittura, sarebbe opportuno che progettista architettonico ed energetico coincidano. E' evidente che la formazione di un progettista energetico non può avvenire in 12-16 ore, ma è un percorso ben più ampio.
Il certificatore energetico non sviluppa progetti, ma semplicemente esamina e giudica stati di fatto. La certificazione energetica è sempre successiva all'azione di realizzazione, modifica o ristrutturazione di un impianto energetico. Il certificatore energetico opera sempre su impianti già realizzati, funzionanti o pronti per l'uso: non progetta, non modifica, deve semplicemente esprimere un giudizio di qualifica di un impianto esistente.
Per capire l'enorme differenza di ruolo tra progettista e certificatore energetico si può ricorrere ad un'analogia. Si pensi allo svolgimento di un compito in classe a scuola, per esempio il tema di Italiano. Da un lato ci sono gli studenti che devono svolgere il proprio compito, dall'altro l'insegnante che deve giudicare il singolo tema. Il progettista energetico è l'analogo dello studente ovvero colui al quale è demandato lo svolgimento di un compito secondo ben precisi limiti; il certificatore energetico è l'analogo dell'insegnante che deve assegnare un giudizio al compito ed, eventualmente, evidenziare le carenze dell'elaborato. Ma se la differenza di ruolo tra insegnante e studente è probabilmente chiara a tutti, spesso si tende a fare confusione tra progettista e certificatore energetico.
L'offerta formativa oggi in circolazione spesso non distingue tra progettazione e certificazione energetica degli edifici. Se nel primo caso 40-80 ore possono risultare addirittura insufficienti, nel secondo possono addirittura essere sovrabbondanti in particolar modo negli ambiti regionali dove la certificazione energetica non è ancora attiva (per mancanza di regolamenti attuativi) e si opera ancora in regime transitorio mediante procedure semplificate di qualificazione energetica.
Seguire oggi un corso di certificazione energetica in Campania (dove non esistono regolamenti attuativi) non significa diventare certificatori energetici; piuttosto, vuol dire avviarsi per tempo lungo un cammino (più o meno lungo) in previsione delle straordinarie opportunità lavorative che si apriranno per i professionisti che saranno pronti a coglierle allorquando la certificazione energetica sarà pienamente operativa. Ciò significa capire lo spirito della certificazione energetica, conoscere gli ambiti lavorativi di un potenziale certificatore e, soprattutto, padroneggiare le logiche di bilancio energetico che presiedono l'azione di certificazione; solo a questo punto, l'aspirante certificatore potrà specializzarsi operativamente tra le tante opportunità di business che la certificazione offre. Ed anche eventualmente decidere di continuare la propria formazione per fare il salto della barricata e diventare progettista energetico.
Al momento ADL nella propria offerta formativa non prevede un corso di progettazione energetica degli edifici, ma solo corsi di certificazione energetica. Tali propone, tali vende ed i programmi sono coerenti con quanto promesso.
Saluti a tutti.
Claudio Laterza
Claudio Laterza- Numero di messaggi : 10
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